Ed eccoci arrivati al post più divertente da scrivere (…e spero da leggere!)
L’obiettivo è quello di ricordare e raccontare ironicamente alcune delle piccole/grandi curiosità che hanno catturato la mia attenzione. E’ difficile generalizzare comportamenti ed abitudini (e non amo particolarmente quando viene fatto sull’Italia e gli Italiani), ma è innegabile che delle tendenze nazionali ci siano ed è divertente notarle….ancor più quando si viaggia così lontano! Chissà quanto saremo strani noi ai loro occhi!
Iniziamo quindi questa TOP 10!

Palm Beach
1. Lingua Aussie
Prima di partire avevo letto ripetutamente della difficoltà di capire ‘l’Australiano’…ma pensavo peggio! Sono talmente gentili che tendono a parlare con noi stranieri un inglese che è solitamente comprensibile..poi forse tra loro è un altro discorso! Il loro accento è un mix abbastanza unico, un British un pò più rilassato. Anche le parole usate sono più spesso quelle dell’inglese British e molto meno le Americane, ma spesso tendono ad essere accorciate oralmente e terminate in vocale. Gli Australiani hanno la fama di essere “lazy” (pigri), fa parte della loro filosofia di vita e sono i primi a scherzarci sopra…sembra quindi che lo possano diventare anche nel finire le parole! Ci sono divertentissimi video su you-tube per familiarizzare con la lingua Aussie…
Alla fine però quello con cui si viene effettivamente a contatto si può dire che sia limitato a questa ironica lista:
– No worries (o meno frequente No dramas)- Si sente continuamente. Funziona in molte situazioni, con accezioni diverse, ma sta sempre a ricordarti come “rilassatamente” e “senza preoccupazioni” devi vivere. Potete scordarvi di sentire “You’re welcome”, ed evitate anche di dirlo per non sembrare fuori contesto. La risposta ufficiale a “Thanks” diventa “ no worries”, pronunciato più accorciato possibile (e sempre con un bel sorriso). Una versione più lunga è “That’s ok. No worries”…solo raramente un più British “Don’t worry”.
-Sorry– La parola di per sè è la stessa British, ma la frequenza con cui la usano la fa diventare una peculiarità locale e quasi un intercalare. Tutti si scusano continuamente anche per quello di cui non hanno colpa. Se ti scontri camminando in strada (cosa che non so perchè avviene spesso), o semplicemente urti leggermente qualcuno salendo su un autobus, loro si scusano immediatamente anche nel caso che sia tu il responsabile. Dopo poco anche tu inizi a scusarti per tutto e così diventa un concorso di colpe a chi si scusa prima! Lo stesso vale per salire sull’autobus. La scena è inversa a quella a cui si assiste alle nostre latitudini. Invece che fare tutti un passo avanti cercando di affrettarsi dentro, ne fanno tutti uno indietro per farti passare prima…tanto poi all’interno il posto per sedersi comodi si trova ugualmente. (Eccezione è l’autobus che collega Bondi Beach alla stazione dei treni di Bondi Junction. Niente di particolarmente infernale per chi viene da Roma, ma non il migliore esempio di mezzo efficiente…Ci arriveremo in un altro post sulle spiagge!)
-See ya– versione abbreviata di “See you later” e completamente sostituto di “Bye/ goodbye” che al contrario devono essere finiti in disuso. In generale “see ya” va bene anche se non rivedrai più chi hai salutato nell’uscita, compreso nei negozi. Forse sembra più cortese mantenere l’illusione che ti rivedrai presto! Penso che fossi l’unica a continuare a dire “Bye”, un riflesso condizionato della permanenza precedente a Londra e difficile da abbandonare!
– Mates– Insieme a “No worries” è un frequente intercalare anche separato dal significato oggettivo. Tutti sono tuoi “mates” , letteralmente amici/compagni, ma in questo caso una categoria più ampia che va ad inglobare anche chi hai appena conosciuto. Una sorta di concetto cristiano che tutti sono i tuoi fratelli. Esempio: “See ya mate!!”, il tutto estremamente abbreviato…può essere detto da un uomo al guidatore scendendo dall’autobus! Sì, perchè talvolta alcuni locali li riconosci dal fatto che salutano scendendo o per lo meno fanno un gesto di ringraziamento al guidatore che li vede dallo specchietto.
– Straya – è l’Australia, mentre gli “Aussie” sono gli Australiani, ed i “Kiwi” sono i vicini Neozelandesi
– G’day, how’re you doing? /how’s it goin(g)?/how’re you goin(g) – preferito al semplice “How are you?” ed utilizzabile in qualunque orario della giornata. “Hi/hey, how’re you doing?” è il normale saluto quando entri in un negozio o ti avvicini alla cassa per pagare, il tutto condito da sorrisi ampissimi. Normalmente un “Fine, thanks” può essere sufficiente come risposta…e sempre accompagnato da un bel sorriso di rimando. Lo capisci dopo un pò, ad imitazione degli altri che sono in fila prima di te…ma delle volte a quello ti rispondono ulteriormente di essere lieti che tutto ti vada bene. E sono anche convincenti nel dirlo! Allora ti viene il dubbio se chiedergli se anche a loro va tutto bene…Dunque a “Fine, thanks” aggiungi “And you?” nella maniera più affabile possibile…ma già sai che la risposta sarà un enfatico “Fine, thanks”. E’ una cosa davvero strana, perchè è come se andasse continuamente avanti questo delizioso teatrino in ogni negozio…Della volte questo gioco delle parti succede anche in Inghilterra, ma non con tutta questa convinzione.
– Barbie e esquie – sono il barbecue ed il frigo portatile. Vista l’importanza dei pic-nic nella loro cultura, ci si scontra per forza con queste parole. Intere corsie del supermercato sono dedicate ai prodotti per il pic-nic e devo dire che sono piuttosto avanzati su questi accessori.
– Roo– abbreviazione di Kangaroo
– Duna– se chiedi una “blanket”, ti verrà risposto che la “duna” è lì….E’ la “coperta imbottita”
–Chrissy– sta per “Christmas”. L’accorciamento delle parole e l’aggiunta della “y” è piuttosto frequente (ex. Monday= Mondy)
– Thong – “le infradito” ….in Gran Bretagna la parola significherebbe “perizoma”!!!
– Righto – pronunciato come ‘Raido’, è la versione abbreviata e terminata in vocale di “All right”/ “Ok”.
–Arvo – sta per Afternoon
– Gli aggettivi sono sanguinolenti, eccessivi nel significato, ed usati in abbondanza Per esprimersi usano generalmente più aggettivi rispetto ai concisi inglesi e sono più cretivi nell’uso della lingua. “Bloody” ossia “sanguinoso” è uno dei più usati per caricare il significato di qualunque concetto. E’ come se fosse un superlativo di “very”. Basta fare un giro per i negozi di souvenir per trovare i magneti che riportano la frase “Australia it’s a bloody long way” per enfatizzare la distanza dal resto del mondo.
2. No alcool, fumo, cani … le regole ci sono e vengono fatte rispettare
Tutto è chiaro nei cartelli. Cosa non puoi fare e quanto pagherai se trasgredisci! Certo che nel NSW, lo Stato più rigido su tutti i fronti, la popolazione giovanile non sembra essere molto orgogliosa di ciò e molti preferirebbero frequentare l’università a Melbourne (nello Stato del Victoria) o altrove dove vigono leggi diverse e meno restrittive.
Sembra inoltre che il NSW abbia anche una sorta di primato per quanto riguarda la “quantità” di cartelli…ed in effetti facendoci caso si nota!

Alcuni cartelli sono anche molto divertenti…Vengono indicate norme, ma talvolta in modo anche piuttosto ironico…Qui ad esempio prima di passare ad elencare le attività proibite ti invitano a “camminare sull’erba, abbracciare gli alberi, fare il picnic e parlare con gli uccelli”- senza però dargli da mangiare!)
Le sanzioni pecuniarie scritte che colpiscono di più l’attenzione sono…
- Da 100 dollari se appoggi i piedi sul sedile degli impeccabili treni cittadini
- Da 200 dollari se viaggi senza biglietto, 300 se fumi sul vagone e 400 se bevi, ma anche se usi un linguaggio o comportamento offensivo (http://www.sydneytrains.info/travelling_with/conditions_of_travel/fines)
- Il migliore cartello che ho letto era davanti ad uno strapiombo sul mare, con rocce appuntite alla base. 500 dollari se si saltava da lì. Considerando che non si può uscire vivi da quel salto, immagino che la riscossione avvenga post-mortem ai familiari per i costi del recupero che lo Stato dovrà sostenere!
- Secondo le aree, 250/300 dollari per un cane portato dove non dovrebbe essere o lasciato sciolto dove può stare. Non possono essere portati sulle spiagge, nei centri commerciali, ai Giardini Botanici ed in tutti i National Parks, etc. Apposite aree e percorsi sono però dedicati a loro. Sembra inoltre che sia abitudine farli addestrare.
La parte più interessante è l’approccio molto severo contro l’alcool dal momento che gli Australiani sembrano amarlo particolarmente…In primis, nessun tipo di alcolico/vino/birra è venduto nei normali supermercati. Ci sono negozi specializzati, chiamati “O bottle” (ovvero ‘bottle shops’), ma non sono ovunque. Se provi a tirar fuori una birra in spiaggia, un poliziotto si materializza subito e, dopo un avvertimento a metterla via, viene sequestrato tutto!
Da un paio d’anni il centro di Sydney è diventata zona “alcool free”. Non si può bere

Hyde Park…Anzac Memorial
nessun alcolico o birre sui marciapiedi. Ci sono aree delimitate intorno ai locali, ma non puoi uscire da lì. Poi dal 2014, con l’introduzione della “Sydney lockout law”, la sera scatta una sorta di coprifuoco nel centro. Dopo l’1.30 i locali chiudono a nuovi ingressi e dalle 3am non possono più servire alcolici. Di conseguenza tutti i bar, club e pub del centro (nelle zone di Kings Cross, Darlinghurst, The Rocks e Haymarket) hanno avuto pesanti perdite o hanno dovuto chiudere. Come risultato la zona centrale è deserta la notte, completamente senza vita, mentre i suburbs, a pochi kilometri, si sono arricchiti spostando le problematiche di violenza da una zona all’altra, ma non proprio risolvendo la radice.
Non si può fumare in tantissimi luoghi, anche all’aperto, compresi molti marciapiedi del centro, le aree vicine ai giochi per bambini ed alle scuole, nei parchi ed in spiaggia. Non si può sostare con una sigaretta fuori da un locale o ristorante….devono intercorrere diversi metri dalla porta d’ingresso. I buttafuori dei locali sembrano piuttosto agitati nel far spostare i ‘trasgressori’ perchè le sanzioni salate vengono fatte non solo al fumatore ma al locale stesso ed è quindi loro interesse vigilare attentamente.
Se si affitta una macchina con probabilità si proverà anche l’esperienza di essere fermati dalla polizia stradale per i controlli e l’alcol test…e svariate volte. Di routine bloccano delle strade, fanno confluire tutti gli automobilisti in una corsia laterale ed uno ad uno controllano tutti i conducenti. Essendo controlli a tappeto in tutta la città, sai che se trasgredisci ti troveranno e non la passerai liscia!
Ma devo ammetterlo…sarà che non bevo e non fumo, ma a me tutto ciò piace e mi ha fatto sentire molto al sicuro.
3. 93-96% di affluenza alle urne
Penserete, come mai hanno questo senso civico così spiccato?! Anche da noi il voto è un diritto, ma su carta è anche un dovere. Nonostante ciò i nostri numeri impallidiscono nel confronto. In Australia visto che viene sanzionata qualunque mancanza, anche questo non sfugge. Da 20 a 50 dollari per la mancata partecipazione. Un piccolo deterrente ma che evidentemente risulta efficace!

Harbour Bridge dal Pylon Lookout
4. Tv e pubblicità
Le assicurazioni devono avere un certo potere economico in Australia, altrimenti non si spiegherebbe la loro continua presenza negli spot televisivi. C’è un certo mercato anche

Crollo post-tornado nel centro commerciale di Bondi Junction
per le assicurazioni sui funerali che ti invitano a mettere al riparo la famiglia da questo eventuale costo “inaspettato”…il tutto con scenette piuttosto macabre. Ad esempio un uomo che cade improvvisamente dal tetto in modo piuttosto goffo! D’altra parte le immagini forti e bizzarre sembrano essere gradite allo spirito Australiano…forse un modo di sdrammatizzare la vita e non prendersi troppo seriamente! Anche i telegiornali mandano in onda scene intere di incidenti o di qualunque altra sciagura. Se le immagini ci sono, poco o niente è censurato. E’ la tv della spettacolarizzazione ed è cavalcata senza reticenze e moralismi. Basti pensare alla musichetta da “Apocalypse now” della pubblicità di alcuni telegiornali. Sì, perchè c’è la pubblicità del telegiornale che ripropone adeguatamente enfatizzate le immagini più scioccanti della settimana. Così non rischi di perdertele! E’ tutto molto ripetitivo e ripetuto. Se, come mi è successo, ti trovi a Sydney mentre arriva un “tornado”, sarai sicura di rivedere il crollo di una parte del tetto del centro commerciale per una settimana, come anche se qualcuno viene attaccato da uno squalo. C’è tanta cronaca e molta meno politica che da noi. La pubblicità diciamo che è più presente e più divertente delle trasmissioni in sè stesse. Nonostante tutto è una tv curiosa e vale la pena vederla un pò.
Quello che alla fine ho appreso sulla tv australiana è riassumibile in pochi elementi:
- Le migliori trasmissioni sono quelle della fascia del primo mattino. Il format è molto simile ai morning show statunitensi come il Today show e Goodmorning America. Il mio preferito era sul canale “Seven Network”. Alcuni canali invece mandano in onda direttamente le trasmissioni americane. Al pomeriggio i quiz non molto diversi dai nostri.
- Poi è difficile sfuggire ad “Home and Away”, la più lunga e famosa soap-opera australiana che va in onda tutti i giorni per quasi tutto l’anno e la cui pubblicità e bellissima colonna sonora ti perseguita letteralmente. E’ così che ho scoperto il fantastico “Conrad Sewell“…
Nonostante la buona volontà nel provare a guardarla non posso dire lo stesso della soap, ma premetto che non mi piace il genere e l’aver perso quasi 30 anni di messa in onda deve aver influito sulla mia scarsa comprensione degli intrighi della trama! Fatto sta che la sua funzione l’ha sicuramente visto che sembra fungere da trampolino di lancio per la carriera di molti attori australiani che poi si trasferiscono in America per cercare la loro occasione ad Hollywood. Sembra che il mercato cinematografico locale non offra infatti molte chance di successo e molti attori in erba inseguono il loro sogno all’estero. Molti attori che tendiamo a scambiare per Americani sono di fatto Australiani e molto talentuosi. Solo due nomi: Nicole Kidman e Cate Blanchett.
- Se scappi da “Home and Away” sarai sicuro di non perderti “I’m a Celebrity…get me out of here!” su Channel Ten, un reality a metà strada tra la nostra ‘Isola dei Famosi’ e ‘La Talpa’ ambientato in una giungla . Anche in questo caso i loro famosi sono ‘poco famosi’ e mangiano poco, ma a differenza nostra tutto l’impianto della trasmissione è più “snello”. Non c’è una diretta live dallo studio delle durata di ore indefinite. Non c’è proprio lo studio con il conduttore! Ci sono delle puntate giornaliere ed una settimanale dove i due inviati dalla giungla conducono un’oretta scarsa di trasmissione. Non ci sono opinionisti ad influenzare le sorti dei concorrenti, nè chiacchiere infinite sopra ad avvenimenti inconsistenti. E si vota per chi deve restare e non chi vuoi fuori.
- Dimenticavo di dire che alcune reti nazionali principali non vanno in onda la notte. Compare un’immagine fissa che dà appuntamento alla mattina successiva mentre altrove vengono mandate a ripetizione sempre le stesse telepromozioni per mesi. Nel mio periodo erano vari macchinari per fare esercizi ed il conseguente dimagrimento ottenuto.
- Un ultimo fatto che mi ha colpito è stato quanto diversamente è rappresentata (e molti direbbero…maggiormente rispettata) l’immagine della donna. Non ricordo pubblicità televisive o cartelloni stradali con ragazze ammiccanti o aventi come focus l’aspetto estetico. Nessuno, donna o uomo che sia, sembra essere sensualmente o sessualmente rappresentato. Tutto è più umoristico e la donna ricalca un prototipo di sportività ed indipendenza.
5. Buco dell’ozono esattamente sopra l’Australia e l’umidità
Probabilmente gli unici due veri lati negativi.
Appena arrivati, dopo la prima doccia, si fa subito esperienza del tasso d’umidità altissimo. Risultato?!.. i capelli sono un disastro se li hai fini e lisci come i miei. All’inizio pensi che sia lo stress da fuso orario, ma poi capisci che dovrai conviverci. Investire su tanti costosi prodotti non porta grandi miglioramenti.

Taronga Zoo
Poi c’è il sole troppo facilmente ustionante e propagatore di raggi UV altamente dannosi. Non a caso le percentuali di tumori della pelle sono molto alte ed è data forte attenzione al problema. Le creme solari sono buonissime, poco grasse e non troppo costose. Non vanno usate solo al mare quando si prevede di stendersi al sole, ma vanno messe come base ogni mattina dopo la doccia….al posto della crema idratante! All’inizio non ci si crede ma è una realtà… ci si scotta dolorosamente anche semplicemente camminando in centro e cercando di passare da un’ombra all’altra. Non a caso sono molto di moda i cappelli ed ancor meglio se a falda larga.
6. Divise
Tutte le scuole, pubbliche e private, hanno le loro uniformi, che sono diverse, ma accumunate da uno strano stile old-fashion. Per quanto moderna sembri questa nazione, poi ci sono questi strani ed affascinanti tuffi nel passato. Non la portano solo alle scuole primarie, ma fino alla fine dell’high school ed è così che incontri queste ragazze piuttosto cresciute con divise anni’20 e calzettoni. A loro credito va la disinvoltura con la quale ci vanno in giro anche dopo la scuola.
(Nelle foto in alto, l’attrice australiana Phobe Tonkin ai tempi della scuola in una delle versioni migliori di queste divise)
7. A piedi nudi in città

Hyde Park
Vivere sentendosi liberi ed oltre le convenzioni sociali.
Può succedere di incontrare delle persone in estate che girano in strada, in pieno centro,…senza scarpe! E’ una scelta, è forse il cercare un contatto diretto con il suolo…ma immagino che questo contatto scotti anche parecchio! Comunque la prima volta che lo si vede è abbastanza peculiare. Io stavo per scendere da un autobus. Davanti a me mi precede una signora ben vestita, abbigliamento da lavoro e scarpe basse. Scende, fa non più di tre passi, si sfila le scarpe e le ripone attentamente in una sacchetta che metterà poi in borsa e… prosegue scalza! Allo stesso modo non è inusuale vedere uomini senza maglietta durante i giorni più caldi. Sarebbe piuttosto strano pensare qualcuno così nel centro di Roma o Milano.
8. Tutto organico

I tramonti più pittorici immortalati senza filtri
Il benessere della mente e del corpo è molto di moda qui . Pilates e yoga per il corpo, una filosofia buddista/zen per la mente ed una dieta organica per entrambi. Sarà forse così che mantengono la loro invidiabile tolleranza e positività. Lo sport è il valore chiave del vivere sano ed è molto praticato all’aperto, nei parchi e sulle spiagge. Tutti sembrano essere molto sportivi: uomini e donne; bambini, giovani e meno giovani. La giornata non ruota

Bondi Beach
tutta intorno al lavoro. Anche quando vivono con ritmi serrati, molti cercano di ritagliarsi momenti di attività, aria pura e passeggiate prima e/o dopo il lavoro. Sono piuttosto mattinieri! Non è inusuale vedere nutriti gruppi riuniti all’alba in spiaggia a salutare il sole durante lezioni di ‘yoga by the sea’. Gruppi di kick boxing o pilates si incontrano l’estate nei vari parchi ancor più che nelle palestre interne. Bambini, già piccoli atleti, vengono allenati a staffette/corse/esercizi sulla spiaggia e vengono introdotti al salvataggio in mare con la tavola da surf.

Manly Beach
Il paddle (lo stare in piedi su una tavola spostandosi con un remo) viene praticato estensivamente nei bacini più calmi. E non è inusuale vedere donne surfiste oltre ai bellissimi ragazzi che, tavola da surf sotto il braccio, costume e niente altro, raggiungono la spiaggia da casa (a piedi o con l’autobus!)

Paddle a Manly Wharf
9. La vita al supermercato
Hanno anche loro i propri oligopoli. Due catene di supermercati principali sono ovunque: Coles e Woolworth. Entrando nel secondo ci sono dei cestini ricolmi di frutta fresca gentilmente offerta gratis per i bambini che accompagnano i genitori a fare la spesa.

Central Park Mall
La frutta è realmente squisita. Quante volte diciamo che qui in Italia i prodotti non sono più quelli di una volta!!!… Beh, lì sono ancora ‘come erano qui una volta’! La confezione delle uova fresche ti invita a passare una giornata diversa con tuo figlio andando a trovare quelle galline in alcune fattorie indicate per verificare di persona quanto vivano ‘libere e felici’.
Alla cassa un’ulteriore facilitazione ti aspetta e sarà il cassiere a sistemare efficentemente la tua spesa nei sacchetti. Tutto quello che devi fare è solo consegnargli il tuo cestino e saper rispodere esattamente alla domanda successiva. Infatti se paghi con la carta di credito ti verrà chiesto “Cheque, Saving/ or Credit?“…Se la carta non è australiana l’unica scelta sembra essere “credit”…ovvero il normale pagamento con la carta e l’addebito avverrà dopo qualche giorno. L’opzione “cheque/saving” permette, da quello che ho potuto capire, di usare la cassa come un bancomat. La domanda successiva “Any cash back?” si riferisce a questo…se vuoi ritirare dei soldi! Il cassiere ti ritira e consegna i soldi che vuoi sottratti del costo della spesa appena effettuata. La spiegazione bancaria è molto più complessa e capita da pochi. Comunque in base al sistema si pagano commissioni diverse e l’addebito è successivo o immediato. Per la vita pratica di un viaggiatore basta sapere questo!
10. Le banconote sono impermeabili ed “indistruttibili”, le monete pesantissime
Provare per credere! Ameno per quanto riguarda l’impermeabilità…poi l’indistruttibilità non tenterei di dimostrarla sui tagli importanti!
Difficilmente dimenticabile è invece il peso di quasi tutte le monete ed in particolare di una: i 50cent! Qualcuno conosce monete più pesanti di questa attualmente in circolazione nel mondo?!? Non hanno un valore economico importante, ma si fanno sentire particolarmente nel portafoglio. Un certo alleggerimento fisico si ottiene cercando di liberarsene ad ogni occasione, ma puntualmente qualche resto fa sì che ricompaiano velocemente. E’ una lotta continua! Se devi ridare qualche soldo ad un amico e pensi di ripagarlo aiutandoti con i 50 cent…l’amico preferirà certamente annullarti il piccolo debito!
Che dire…amo l’Australia e tutte le sue particolarità.
E mi viene da pensare ancora una volta…Chissà quanto curiosi saremo noi ai loro occhi!
Alla prossima con la parte VI: Cosa visitare? Sydney dall’alto, dal basso, i parchi…ed un pò di cultura
Post precedente: AUSTRALIA IV: Un pò di geografia…
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Hai vissuto anche tu esperienze simili Down Under? Sei un Australiano e stai vivendo la tua grande esperienza al contrario qui in Italia?…Mi piacerebbe molto sapere delle vostre avventure, ricevere feedback ed integrazioni.
Cinzia
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